[TEMPISTICHE PER DIVENTARE PROFITTEVOLE NEL TRADING]Se ti sei mai posto questa domanda: Ma quanto tempo ci vuole a diventare profittevole nel Forex Trading? Bene, oggi avrai la risposta che aspettavi. Mettiti comodo e buona lettura!
🕑 Tempo medio stimato: 1-3 anni
Ecco una suddivisione più precisa:
Livello
Fase 1: Studio base
Durata media
3-6 mesi
Obbiettivi raggiunti
Conoscenze teoriche, pratica in demo
Livello
Fase 2: Test strategico
Durata media
6-12 mesi
Obbiettivi raggiunti
Test di strategie, gestione rischio, errori ripetuti
Livello
Fase 3: Break-even
Durata media
12-24 mesi
Obbiettivi raggiunti
Evita grosse perdite, inizia a chiudere mesi in pari o leggeri profitti
Livello
Fase 4: Profittevole stabile
Durata media
2-3 anni (o più)
Obbiettivi raggiunti
Consistenza nei profitti mensili e controllo emotivo
🧠 Fattori che influenzano la velocità
1. Tempo dedicato :
Studiare/tradare 1h al giorno vs. 6h fa la differenza.
2. Formazione di qualità :
Buoni corsi o mentori possono accorciare i tempi.
3. Capacità di apprendere dagli errori :
Chi tiene un diario e analizza le operazioni migliora più in fretta.
4. Psicologia personale :
Ansia, fretta, avidità e paura rallentano il percorso.
5. Disciplina e costanza :
Chi è costante anche nei momenti difficili avanza più velocemente.
⚠️ Attenzione ai falsi miti
• "Ci vogliono 3 mesi per vivere di Trading"
⭢ Irrealistico per il 99% delle persone. ❌
• "Basta una strategia vincente"
⭢ Anche una buona strategia può fallire se non gestita
bene o se il trader non ha controllo emotivo. ❌
• "Serve tempo, test e pratica"
⭢ I trader di successo sono quelli che hanno perso,
imparato e corretto. ✅
📌 In sintesi
Per diventare realmente profittevole nel trading, serve:
• Studio costante
• Disciplina ferrea
• Tanto tempo in demo
• Gestione del rischio impeccabile
• Mente lucida
• Pazienza
Oltre l'analisi tecnica
EUR/USD forma un Inside Day su una resistenza chiaveCon il dollaro sotto pressione, diamo un'occhiata all'EUR/USD, che ha appena formato un pattern Inside Day su una resistenza chiave. Con l'avvicinarsi di fattori macroeconomici sfavorevoli e dati di grande impatto, il prossimo breakout o fakeout potrebbe dare il tono alla settimana che ci aspetta.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Dollaro sotto pressione in vista di una settimana cruciale
Il dollaro è in difficoltà dopo che Donald Trump ha riacceso le tensioni commerciali globali, spingendo la valuta al livello più basso degli ultimi tre anni. Le sue dichiarazioni sulla reintroduzione di dazi reciproci entro poche settimane hanno giocato un ruolo significativo nel forte calo del dollaro, che ha perso oltre lo 0,8% rispetto a un paniere delle principali valute. Inoltre, le tensioni geopolitiche sull'Iran e le notizie secondo cui gli Stati Uniti potrebbero rivalutare il patto di difesa Aukus hanno ulteriormente smorzato il sentiment, con gli operatori che mettono sempre più in discussione la forza delle alleanze internazionali americane.
L'indebolimento del dollaro è stato aggravato da un'inflazione inferiore alle attese, che potrebbe aver incoraggiato gli operatori di mercato ad attendere con grande attenzione un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Fed nel corso dell'anno. I futures ora scontano due tagli di un quarto di punto, minando il vantaggio del dollaro in termini di rendimento. Nel frattempo, la BCE potrebbe essere vicina alla fine del suo ciclo di tagli, il che potrebbe aggiungere forza relativa alla moneta unica. Tutti gli occhi sono ora puntati sui dati sulla produzione industriale statunitense di martedì, seguiti dai dati sull'inflazione dell'UE e dalla decisione sui tassi di interesse della Fed di mercoledì, poiché gli operatori stanno ora aspettando di capire quale sarà la direzione futura.
Compressione alla resistenza: tutti gli occhi puntati sul range di giovedì
Il rally della scorsa settimana ha visto l'EUR/USD spingersi verso un possibile livello chiave, con il prezzo che ha ritestato una resistenza che è stata modellata dai massimi di aprile. Sebbene la coppia abbia brevemente superato il livello giovedì con una chiusura al di sopra di esso, la sessione di venerdì è stata molto più cauta. L'andamento dei prezzi è rimasto interamente all'interno del range di giovedì, formando un pattern inside day che ora funge da punto di pressione per il prossimo movimento direzionale.
Questa configurazione riflette una temporanea situazione di stallo tra il momentum rialzista e la resistenza a lungo termine. Gli inside day spesso precedono i breakout, ma possono anche attirare i trader solo per poi invertire violentemente la tendenza. La chiave ora sta nel modo in cui il prezzo reagisce ai confini del range di giovedì. Una chiusura al di sopra di esso, in particolare con volumi elevati, sarebbe un chiaro segnale di continuazione e probabilmente invoglierebbe ulteriori acquisti. Una chiusura al di sotto di esso con volumi elevati segnerebbe un breakout fallito e aprirebbe la porta a una configurazione short.
Per chi opera con questa configurazione, il massimo e il minimo di giovedì costituiscono ora livelli essenziali. Non solo fungono da trigger di breakout, ma offrono anche zone logiche per il posizionamento degli stop. In breve, il mercato è in fase di stallo, i fondamentali sono volatili e il prezzo è in equilibrio. La prossima mossa potrebbe essere decisiva.
Grafico a Candele Giornaliero EUR/USD
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Grafico a Candele Orario EUR/USD
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
-Geopolitica: continuano gli scontri tra Israele e Iran. Mercati prezzano un conflitto contenuto, non un’escalation globale
-Macro: dati USA deboli –
retail sales in calo, produzione industriale debole – spingono le probabilità di taglio tassi al 70% in settembre e il dollaro vicino ai minimi da tre anni .
-Fed: attesa decisione oggi: tassi fermi tra 4,25–4,50%, “dot plot” potrebbe segnalare un solo taglio nel 2025 (non più due)
💵 Scenario:
Se la Fed mantiene toni moderati (“dot plot” con un taglio), il dollaro scende ulteriormente e l’oro guadagna.
Se invece segnala incertezza o rialzo inflazione (es. Medio Oriente, prezzi energetici), il dollaro potrebbe rafforzarsi e frenare l’oro.
📈 Oro (XAU/USD)
Prezzo attorno stabile stamattina ma in attesa della Fed .
Bias: Neutrale → rialzista se la Fed conferma orientamento dovish; neutrale in caso di toni cauti; ribassista se emerge rischio inflazione.
💵 DXY – Indice Dollaro USA
DXY Pressione al ribasso da dati deboli e attesa Fed
Se la Fed delude, il dollaro scende; se mostra preoccupazione per inflazione, potrebbe rafforzarsi con una short squeeze.
Bias: Ribassista, a meno di sorpresa da parte del FOMC.
⚖️ Possibili scenari dopo la Fed
📊 Se il dot plot è DOVISH (accomodante):
• Oro (XAUUSD): rally gold
• Dollaro (DXY): scende
📊 Se la Fed è NEUTRALE / CAUTA:
• Oro: leggera crescita, resta in range
• Dollaro: rimbalzo laterale
📊 Se la Fed è HAWKISH (tono restrittivo):
• Oro: re-test supporti ribassista rischio discesa
• Dollaro: sale
👉 Conclusione: oggi conta il “dot plot” e il commento di Powell.
Se confermano un solo taglio a fine anno, oro e azioni potrebbero salire, dollaro indebolirsi.
Se segnalano rischi inflattivi, si mantiene prudenza.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Tensioni geopolitiche e dati USA affossano i mercatiUSA NEL CONFLITTO?
Martedì i listini statunitensi hanno chiuso in calo, a causa dell’intensificarsi delle tensioni in Medio Oriente e dei deboli dati economici, che hanno smorzato il sentiment degli investitori.
L’S&P 500 è sceso dello 0,84%, il Dow Jones ha perso lo 0,7% e il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,91%. I timori crescenti di un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran hanno pesato sui mercati.
Il presidente Trump ha intensificato la sua retorica, chiedendo la “resa incondizionata” dell’Iran e mettendo in guardia la Guida Suprema Khamenei da un potenziale attacco, attraverso una serie di post su Truth Social.
Contemporaneamente, le vendite al dettaglio statunitensi, diminuite dello 0,9% a maggio, hanno segnalato un rallentamento dei consumi, probabilmente influenzato dai dazi, che potrebbero avere un impatto negativo sull’economia.
Sul fronte aziendale, le azioni di T-Mobile sono scese del 4% dopo che SoftBank ha venduto parte della sua partecipazione per finanziare investimenti nell’intelligenza artificiale. Al contrario, ExxonMobil e Chevron hanno guadagnato oltre il 2%, spinte da un aumento di oltre il 3% dei prezzi del petrolio.
VALUTE
Il dollaro è tornato prepotentemente a essere considerato un asset rifugio, in seguito all’aumento delle tensioni legate al possibile coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra con l’Iran.
L’EUR/USD, dopo aver ritestato quota 1,1607 due giorni fa, è sceso fino a 1,1470 ieri, per poi risalire a 1,1500 durante la notte. Anche gli altri dollari hanno recuperato terreno, in particolare contro la sterlina, scesa a 1,3420, e in misura minore contro le valute oceaniche e lo yen giapponese.
Il franco svizzero è rimasto stabile a 0,8150 contro il dollaro e a 0,9400 contro l’euro.
Fare previsioni in questo contesto è difficile: notizie improvvise possono generare caos nei mercati, come accaduto ieri, quando i rumor su un possibile coinvolgimento degli USA nel conflitto Israele-Iran hanno rafforzato il dollaro, che fino a quel momento era sotto pressione.
Se il conflitto si espande, il dollaro potrebbe rafforzarsi ulteriormente come bene rifugio. Al contrario, dati macroeconomici deboli potrebbero indebolirlo.
USA, PRODUZIONE IN CALO
La produzione industriale negli Stati Uniti è diminuita dello 0,2% a maggio 2025, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,1%. Ad aprile si era registrato un incremento dello 0,1%.
La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% del totale, è cresciuta solo dello 0,1%, al di sotto delle previsioni dello 0,2%. L’attività mineraria è aumentata dello 0,1%, mentre la produzione dei servizi pubblici è calata del 2,9%.
L’utilizzo della capacità produttiva è sceso al 77,4%, 2,2 punti percentuali sotto la media di lungo periodo.
USA, CALANO LE VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,9% su base mensile a maggio 2025, dopo un calo rivisto dello 0,1% ad aprile. Il dato è peggiore delle attese, che indicavano un calo dello 0,7%.
Si tratta della flessione più marcata degli ultimi quattro mesi, dovuta al rallentamento dei consumi in vista dei dazi previsti.
I cali più significativi si sono registrati presso i concessionari di veicoli e ricambi, seguiti dai fornitori di materiali edili, attrezzature da giardino e dalle stazioni di servizio.
PETROLIO
Martedì i future sul greggio WTI sono balzati di oltre il 2,5%, raggiungendo i 73,6 dollari al barile, vicino ai massimi degli ultimi cinque mesi, a causa dell’escalation delle tensioni tra Israele e Iran.
Lunedì, il presidente Trump ha chiesto l’evacuazione di Teheran dopo che Israele ha intensificato i raid aerei sulla capitale iraniana, colpendo anche edifici dei media statali.
Nonostante alcune notizie indicassero la disponibilità dell’Iran a porre fine alle ostilità e riprendere i negoziati sul nucleare, la sessione di lunedì è stata estremamente volatile, con oscillazioni di circa 8 dollari prima della chiusura in ribasso.
Nel frattempo, i mercati valutano anche l’impatto di possibili nuovi dazi da parte di Trump e l’aumento della produzione da parte dell’OPEC+, che potrebbe influenzare significativamente il mercato petrolifero.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
L'impennata del Brent si ferma alla Trend Line discendente.L'impennata del petrolio greggio della scorsa settimana, seguita all'escalation del conflitto in Medio Oriente, ha scatenato un'ondata di acquisti impulsivi da parte dei trader in risposta all'aumento del premio di rischio. Ma ora che i prezzi stanno testando una barriera tecnica fondamentale, vediamo se questo rialzo ha ancora margini di crescita o se sta già iniziando a esaurirsi.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Il rischio di escalation rimane, ma il mercato ha reagito in modo eccessivo?
La minaccia di un conflitto più ampio in Medio Oriente ha riportato l'attenzione sull'Iran e sullo Stretto di Hormuz. Circa il 20% del petrolio mondiale transita attraverso quella stretta via navigabile e il timore che possa essere interrotto è sempre presente nella mente degli operatori. Sebbene la tensione non manchi e i rischi rimangano elevati, l'offerta effettiva non ha ancora subito ripercussioni significative. Le petroliere continuano a transitare nella regione, anche se con maggiore cautela, e ci sono segnali di pressioni dietro le quinte per evitare un'ulteriore escalation.
In questo contesto, il picco iniziale potrebbe essere stato più legato alle emozioni che ai fondamentali. I mercati sono lungimiranti, ma possono anche reagire in modo eccessivo. A meno che non si verifichi un chiaro shock di offerta o un'interruzione diretta delle infrastrutture, il recente aumento potrebbe iniziare a perdere slancio man mano che l'attenzione torna a concentrarsi su fattori economici più generali. Per ora, sembra che gran parte del premio sia già stato scontato.
Aspetti tecnici: il rally incontra resistenza
Il breakout della scorsa settimana ha visto il petrolio greggio superare una fase di consolidamento prolungata, attirando l'attenzione dei trader a breve termine. Tuttavia, le tendenze forti richiedono tempo per invertirsi e il rally ha ora incontrato la linea di tendenza discendente che traccia i massimi oscillanti di aprile e gennaio. Tale linea di tendenza ha tenuto bene al primo test e lo slancio ha iniziato a vacillare.
La sessione di ieri si è aperta con un gap al rialzo, ma non è riuscita a superare il massimo di venerdì. Al contrario, i prezzi hanno spinto brevemente sulla linea di tendenza prima di invertire la rotta e chiudere in ribasso nella giornata, segno di esaurimento a breve termine. Sul grafico orario, abbiamo ora la prima forma di un pattern doppio massimo, che spesso suggerisce una perdita di convinzione rialzista alla resistenza.
Dato l'elevato rischio macroeconomico, la volatilità dovrebbe rimanere alta. I trader che intendono partecipare dovrebbero prendere in considerazione l'utilizzo dell'Average True Range per dimensionare i propri stop in modo più efficace. Con il rally che mostra segni di cedimento e la resistenza ancora intatta, l'andamento dei prezzi a breve termine sembra vulnerabile a un ulteriore raffreddamento, a meno che la linea di tendenza non venga superata in modo decisivo.
Grafico a candele giornaliero del Brent Crude (UKOIL)
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Grafico a candele orario del Brent Crude (UKOIL)
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Le tech guidano ripresa del mercato e le tensioni si allentano.Le tech company guidano la ripresa del mercato e le tensioni globali si allentano.
Il mercato ha recuperato buona parte del calo di venerdì, nella speranza che le recenti tensioni in Medio Oriente non si trasformino in un conflitto più ampio. I titoli tecnologici hanno guidato il rimbalzo, poiché gli investitori si sentivano più a loro agio nell'assumersi rischi all'inizio della settimana.
L'ultima volta che ho scritto, Israele e Iran si stavano lanciando missili a vicenda e i prezzi del petrolio erano in forte aumento. Tuttavia, le notizie secondo cui l'Iran potrebbe essere interessato a un cessate il fuoco e a ulteriori colloqui hanno incoraggiato gli investitori a credere che la situazione potrebbe raffreddarsi. Ed è stato certamente incoraggiante vedere i prezzi del petrolio scendere di circa il 2% dopo l'aumento dell'8% di venerdì.
Le azioni sono salite all'inizio della settimana di contrattazioni che sarà abbreviata per la festività dopo che un articolo del Wall Street Journal ha suggerito una potenziale de-escalation del conflitto internazionale tra Israele e Iran.
I mercati tendono a superare questi eventi abbastanza rapidamente. Sebbene sia ancora troppo presto per dire che il peggio di eventuali vendite correlate sia ormai alle spalle, la giornata di oggi ha sicuramente registrato una reazione positiva dopo il fine settimana.
L'S&P è tornato sopra quota 6000 ieri, salendo dello 0,94% a 6033,11. Il Dow Jones è avanzato dello 0,75% (circa 317 punti) a 42.515,09, recuperando poco meno della metà del crollo di 770 punti di venerdì.
Il NASDAQ ha decisamente sovraperformato, con un'impennata dell'1,52% (circa 294 punti) a 19.701,21, il che significa che l'indice ha recuperato tutto il calo dell'1,3% di venerdì e anche di più. Tutti i titoli del Mag 7 hanno chiuso in rialzo, in particolare Meta (META, +2,9%), Amazon (AMZN, +1,9%) e NVIDIA (NVDA, 1,9%).
Questa sarà una settimana corta, con il mercato chiuso giovedì e un po' risentito della stasi estiva, ma una riunione della Fed è ancora in calendario. Ancora una volta, c'è poca suspense in questo caso, con probabilità praticamente del 100% che rimangano fermi. Ma cosa succederà più avanti nel corso dell'anno? Ad esempio, gli investitori vogliono sapere se ci aspettiamo ancora almeno due tagli quest'anno, quindi ascolteranno attentamente ciò che dirà il Presidente Jerome Powell mercoledì.
In questo momento si sta svolgendo anche un importante incontro in Canada con il vertice del G7, a cui partecipa anche il Presidente Trump. Ma ultime notizie informano che , Trump lascia in anticipo il G7 e avverte: 'Tutti lascino Teheran'. Forti esplosioni a Tel Aviv
Dichiarazione dei leader: 'L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrorismo della regione'. L'Idf: eliminato il comandante dell'esercito Ali Shadmani
• Khamenei in un bunker, voci di defezioni nel regime
• Colpita la tv di Stato iraniana, arriva il contrattacco iraniano. Netanyahu non esclude l'uccisione di Khamenei
gli investitori seguiranno attentamente le notizie sul mercato. Martedì riceveremo anche il rapporto mensile sulle vendite al dettaglio.
Marco Bernasconi Trading
FED MERCOLEDIPer continuare a offrirti valore gratuitamente, ho bisogno del tuo sostegno.
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ci troviamo nella situazone di ieri. a livello di price action attendo queste due zone. ma stanno aspettando tutti i dati fed.
possiamo notare cmq:
-Oro in calo di oltre l’1%, dopo il picco a 8 settimane nonostante le tensioni Israele-Iran: il sentiment migliora, si prende profitto e l’attenzione torna sulla Fed.
-Dollaro debole: il DXY resta vicino ai minimi pluriennali, ma l’oro non ne approfitta—tutti gli occhi sono sulla guidance della Fed, non sulla geopolitica.
Panoramica
Il focus si è spostato dai conflitti geopolitici alle prossime mosse della Federal Reserve. Le tensioni tra Israele e Iran avevano spinto l’oro ai massimi di 8 settimane, ma segnali di distensione diplomatica e presa di profitto lo hanno riportato sotto pressione. Il dollaro resta debole, ma non abbastanza da rilanciare l’oro: segno che il mercato attende nuove indicazioni da Powell, più che dai titoli di guerra.
In questo clima di incertezza, gli investitori restano prudenti, con una volatilità incrociata ancora latente. Fino a nuove notizie dalla Fed o dal fronte geopolitico, i movimenti forti sembrano rimandati.
Driver principali
-Presi profitto dopo il picco causato dal conflitto.
-Minore domanda di beni rifugio, dato che l’Iran mostra apertura al dialogo sul nucleare.
-Rendimenti USA e dollaro restano deboli, ma l’oro non beneficia: il mercato è indeciso.
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Mercati in ripresa tra tregua geopolitica e attese FedAPPARENTE DISGELO
Lunedì Wall Street ha chiuso in rialzo, con l’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq 100 (indice ad alta concentrazione di titoli tecnologici) in crescita tra lo 0,75% e l’1,5%. Il rimbalzo è stato sostenuto dall’allentamento delle tensioni geopolitiche.
I mercati globali sono tornati a una relativa calma: le azioni sono risalite, mentre petrolio e oro sono scesi, in concomitanza con l’affievolirsi dei timori che la guerra tra Israele e Iran possa trasformarsi in un conflitto più ampio in Medio Oriente.
Secondo il Wall Street Journal, l’Iran starebbe cercando di ridurre la tensione con Israele, con l’obiettivo di riprendere i negoziati sul proprio programma nucleare. Le intenzioni sarebbero state comunicate tramite intermediari arabi sia a Israele che agli Stati Uniti.
Sul fronte delle banche centrali, si prevede che la Federal Reserve manterrà stabili i tassi d’interesse questa settimana. I mercati monitorano con attenzione l’aggiornamento del Riepilogo delle Proiezioni Economiche, per valutare l’impatto dell’incertezza fiscale e dei potenziali dazi sulle prospettive politiche.
I titoli tecnologici hanno guidato il rally: Meta, Palantir e Tesla sono salite di oltre il 3%, spinte dal crescente interesse degli investitori per le attività legate al settore militare.
US Steel è balzata fino al 5% dopo che il Presidente Trump ha formalmente approvato l’acquisizione dell’azienda da parte di Nippon Steel per 14,1 miliardi di dollari.
VALUTE
Lunedì l’indice del dollaro ha esteso le perdite, scendendo a 97,8 e tornando ai minimi del 2022, dopo una seduta correttiva in cui il biglietto verde era stato temporaneamente visto come asset rifugio.
Successivamente, le valute concorrenti hanno ripreso forza, poiché il mercato ha iniziato a prezzare gli sviluppi del conflitto tra Israele e Iran. Il sentiment è migliorato ulteriormente dopo le notizie secondo cui l’Iran sarebbe disposto a riprendere i negoziati sul nucleare.
Il Wall Street Journal ha riportato che Teheran ha informato funzionari arabi della propria disponibilità a trattare, a condizione che gli Stati Uniti si astengano dal partecipare agli attacchi.
Nel frattempo, l’attenzione si concentra su una settimana intensa di decisioni di politica monetaria, con particolare focus sulla Fed, attesa mercoledì. Si prevede che i tassi sui Fed Funds rimangano invariati, ma i mercati attendono con ansia le nuove proiezioni economiche, soprattutto per valutare l’impatto delle politiche del Presidente Trump.
Sui principali rapporti di cambio si osserva lateralità, con oscillazioni giornaliere entro i 50-60 pips. I cross restano stabili, in un mercato fortemente dollaro-centrico.
BOJ, TASSI INVARIATI
La Banca del Giappone ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento a breve termine allo 0,5% durante la riunione di giugno, confermando il livello più alto dal 2008, in linea con le attese del mercato.
La decisione, presa all’unanimità, riflette la cautela dovuta all’incertezza sulle politiche tariffarie statunitensi, che potrebbero rappresentare un rischio per la crescita globale.
Tokyo e Washington hanno concordato di estendere i negoziati commerciali, dopo il mancato raggiungimento di un accordo durante i colloqui a margine del G7 in Canada.
Nel frattempo, la BoJ ha ribadito il piano di ridurre gradualmente gli acquisti di titoli di Stato giapponesi (JGB): 400 miliardi di yen in meno a trimestre fino a marzo 2026, con un’ulteriore riduzione di 200 miliardi a trimestre da aprile 2026.
Con questo approccio graduale, si prevede che gli acquisti mensili scendano a 2.000 miliardi di yen entro il primo trimestre del 2027, segnando un percorso cauto ma costante verso la normalizzazione.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 4%, attestandosi a 69,5 dollari al barile lunedì, dopo l’impennata del 7% registrata venerdì. Il calo riflette l’attenuarsi dei timori di un conflitto più ampio tra Israele e Iran.
Le ultime notizie indicano che l’Iran sarebbe disposto a riprendere i colloqui sul nucleare, a condizione che gli Stati Uniti restino fuori dal conflitto. Questo tono più morbido ha contribuito a rasserenare i mercati, spingendo gli investitori a liquidare alcune posizioni di copertura.
Il traffico attraverso lo Stretto di Hormuz ha mostrato solo un lieve calo: 111 navi transitate il 15 giugno contro le 116 del 12 giugno. Ciò suggerisce che non ci saranno interruzioni significative nei flussi di petrolio.
Tuttavia, lo stretto resta un punto di strozzatura critico, gestendo circa il 20% del commercio globale di greggio.
USA, DATI IN CALO
L’indice manifatturiero Empire State di New York è sceso a -16 a giugno 2025, rispetto a -9,2 di maggio, ben al di sotto delle attese di -5,5. Si tratta del valore più debole dal minimo biennale di -20 registrato a marzo.
Gli indicatori chiave mostrano una debolezza diffusa: nuovi ordini e spedizioni in calo, peggioramento della disponibilità di forniture e tempi di consegna sostanzialmente invariati.
Sul fronte occupazionale, l’impiego è leggermente aumentato per la prima volta da mesi, mentre la settimana lavorativa media è rimasta stabile.
Le pressioni sui costi di input si sono attenuate, pur restando elevate, mentre i prezzi di vendita sono aumentati più rapidamente. Nonostante la debolezza attuale, le aziende hanno espresso maggiore fiducia nel futuro: l’indice delle condizioni aziendali generali è tornato positivo per la prima volta da marzo.
CINA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio in Cina sono aumentate del 6,4% su base annua a maggio 2025, in accelerazione rispetto al 5,1% di aprile e oltre le attese del 5%. È il ritmo più sostenuto da dicembre 2023.
L’aumento è stato trainato dalla spesa per le festività del Labor Day e della Festa delle Barche Drago, oltre che dagli sforzi di Pechino per contrastare le pressioni tariffarie statunitensi e dai sussidi governativi sui prodotti elettronici.
Le vendite sono cresciute in quasi tutte le categorie: alimentari, tabacco, alcolici, abbigliamento, calzature, sport e intrattenimento. In controtendenza, le vendite di prodotti petroliferi sono diminuite in modo marcato.
Nei primi cinque mesi dell’anno, il fatturato al dettaglio è aumentato del 5,0%.
Saverio Berlinzani
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Geopolitica (Iran/Israele), i 6 migliori barometri del rischioLa geopolitica è sotto i riflettori questa settimana, così come la decisione di politica monetaria della FED. Le notizie geopolitiche sono coperte dai media, quindi non ha senso ripetere informazioni accessibili a tutti. Proponiamo quindi di rivedere la nostra selezione di barometri del mercato azionario che, a nostro avviso, misurano al meglio l'intensità del rischio geopolitico.
1) Il prezzo del petrolio e del gas naturale
Naturalmente, l'andamento del prezzo del petrolio è il principale barometro del rischio geopolitico dell'attuale confronto tra Israele e Iran. Sebbene l'Iran rappresenti solo il 3% dell'offerta mondiale di petrolio, la regione ne rappresenta il 20% e soprattutto c'è il rischio di chiusura dello Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 25% dell'offerta mondiale di petrolio. L'analisi tecnica del prezzo del petrolio è quindi lo strumento principale per misurare l'intensità delle attuali tensioni geopolitiche. Il prezzo del petrolio è recentemente tornato al precedente supporto tecnico di 65 dollari, ma non vi è alcun segnale tecnico rialzista di rilievo finché il prezzo del greggio statunitense rimane al di sotto della resistenza a 80 dollari. Dobbiamo quindi tenere d'occhio la soglia degli 80 dollari per un barile di petrolio statunitense.
2) L'andamento dell'indice S&P 500, l'indice di riferimento della finanza occidentale
Il mercato azionario è il secondo barometro del rischio geopolitico che suggeriamo. La cosa più importante è selezionare gli indici di borsa che meglio rappresentano la percezione delle tensioni geopolitiche. Riteniamo che il contratto future sull'S&P 500 svolga bene questo compito, in quanto è l'indice borsistico più scambiato in termini di volume dalle principali istituzioni finanziarie del mondo.
Qualche giorno fa vi abbiamo fornito un'analisi grafica dettagliata dell'indice S&P500, che potete consultare cliccando sull'immagine sottostante.
3) Andamento dei principali mercati azionari del Vicino e Medio Oriente
I mercati azionari del Vicino e Medio Oriente sono ottimi indicatori dell'attuale percezione delle tensioni geopolitiche tra Iran e Israele. Suggeriamo di dare un'occhiata alla Borsa dell'Arabia Saudita (Tadawul), la più grande della regione in termini di capitalizzazione di mercato. Naturalmente, è bene seguire anche l'andamento dell'indice di riferimento della Borsa di Tel Aviv, il TA 35, e l'andamento del mercato azionario egiziano. Questi mercati hanno il vantaggio di essere aperti la domenica e sono spesso un buon indicatore anticipato delle tendenze in Asia e in Europa il lunedì mattina.
4) L'andamento del dollaro USA (DXY) sul mercato dei cambi (Forex) e dell'oro sul mercato delle materie prime
Sul mercato fluttuante dei cambi (FX), il dollaro USA sta sfruttando al meglio il suo status di bene rifugio. In caso di tensioni geopolitiche fuori controllo, il dollaro potrebbe invertire la tendenza rialzista. Questa settimana, tuttavia, il dollaro USA sarà sotto l'influenza della FED.
Quindi è meglio fidarsi dell'andamento dell'oro come barometro del rischio geopolitico. La geopolitica non è necessariamente il fattore fondamentale dominante, ma piuttosto la dinamica dei tassi di interesse e del dollaro USA.
5) L'andamento della TRUFFAZIONE
Se le attuali tensioni geopolitiche dovessero trasformarsi in un forte shock globale, il commercio internazionale subirebbe un'interruzione e le difficoltà di trasporto porterebbero a un forte aumento dei prezzi, in particolare delle materie prime e dei beni industriali. Questo possibile aumento dei prezzi si rifletterebbe rapidamente nella TRUFLATION, il parametro di riferimento per la dinamica dei prezzi in tempo reale negli Stati Uniti.
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Attenzione a STMTitolo da monitorare, dopo i recenti rialzi che hanno spinto le quotazioni sui massimi di inizio anno, in quanto i rumor di un possibile spin off non sembrano essere ne possibili ne tantomeno porterebbero bene alla società.
Al momento resta un rialzo da giustificare con qualcosa di più concreto come un aumento degli utili attesi e delle vendite, cosa che avremo modo di approfondire nella prossima trimestrale del 24 luglio.
Da segnalare una riduzione delle pnc che passano da 1,71 circa di fine maggio a 1,37 aggiornate al 13 giugno.
Cambi al vertice : KeringLuca De Meo lascia la guida del Gruppo Renault dopo 5 anni, diventando ceo del gruppo Kering, le dimissioni avranno effetto dal 15 luglio.
Notizia inaspettata che può portare il titolo ad una rottura dei €193,5/194 che potrebbe innescare una fase positiva sul titolo sulla scia della ritrovata fiducia del consensus del gruppo, ricordiamo che il titolo quota 25,4 volte gli utili attesi per quest'anno e 18 volte circa quelli attesi per il 2026 ma con l'entrata del nuovo Ceo andrebbero rivisti consensus e target price da parte degli analisti.
Focus su EniTitolo che chiude la settimana con un rialzo del 5,20% e che sembra voler continuare la fase positiva spinto dai recenti rialzi del petrolio, possibili obiettivi €14,42 e a seguire €14,50.
Titolo da monitorare seguendo gli sviluppi del recente conflitto che potrebbe fornire interessanti spunti in entrambe le direzioni.
Maggiori incrementi e decrementi PNCDi seguito i maggiori incrementi e i maggiori decrementi di posizioni nette corte* nel periodo che va dal 29/05/2025 al 13/06/2025:
Maggiori incrementi :
1. Italgas 1,98 (nuova)
2. Esprinet 0,66 --> 2,21
3.. Banca Ifis 0,80 --> 1,44
4. Diasorin 1,30 --> 0,68
5. Bper 2,02 --> 2,76
6. Digital Value 1,93 --> 2,70
Maggiori decrementi :
1. Saipem 7 --> 6,29
2. Brunello Cucinelli 0,55 --> 0 ( chiusa o sotto 0,50 )
3. Moncler 0,50 --> 0 ( chiusa o sotto 0,50 )
4. Stellantis 1,21 --> 0,71
5. STM 1,71 --> 1,37
6. Geox 1 --> 0,76
* Le PNC sono un indicatore sintetico che riassume le posizioni corte (ossia le vendite allo scoperto sulle azioni e le posizioni corte in strumenti finanziari derivati e altri strumenti simili) al netto delle posizioni lunghe (ossia gli acquisti di azioni e le posizioni lunghe in strumenti finanziari derivati e altri strumenti simili).
Sono oggetto di pubblicazione le PNC che:
- sono di entità pari o superiore allo 0,5% del capitale sociale della società quotata considerata; oppure
- hanno raggiunto la soglia dello 0,5% e sono state quindi pubblicate, ma successivamente sono diminuite al di sotto della soglia dello 0,5%. Queste PNC sono pubblicate un'ultima volta con l'indicazione dell'ultimo valore disponibile (sotto lo 0,5%).