Scenario SHORT su Prysmian: dove può arrivare?📉 Scenario tecnico interessante sul titolo ( MIL:PRY ): l’impostazione rimane short.
Dopo il minimo del 7 aprile 2025, il rimbalzo tecnico si è fermato puntualmente sul livello FIB del 61,8%, senza riuscire a superarlo. Attualmente i prezzi stanno consolidando in un range che comprende anche la EMA 200, agendo da resistenza dinamica.
Ulteriore segnale di debolezza può avvenire alla rottura al ribasso della EMA 50, che rafforza la view ribassista.
🎯 Target possibile? Non escluderei un ritorno all’interno del range 36–40 euro, zona di POC volumetrico molto significativo, ben visibile su TF weekly.
Occhio anche ai gap ancora aperti: il primo a 48,60 euro, l’altro in zona 41,50 euro.
📊 In questo scenario, complicato dalle news geopolitiche, massima prudenza su eventuali ingressi long: al momento, il contesto tecnico non offre ancora segnali di inversione credibili.
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Idee della comunità
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.06.2025Israele bombarda siti nucleari in Iran: possibile escalation dello scontro.
Oro e petrolio in forte rialzo, Borse deboli, ma senza franare.
Il Dollaro Usa questa volta non si rivela un “rifugio” e scivola sino a 1,16 vs Eur.
Trump promette nuovi dazi su auto importate: il settore soffre a Wall Street.
Tensione tra Israele e Iran: attacco al programma nucleare. Nella notte tra il 12 e il 13 giugno, Israele ha lanciato un attacco aereo massiccio contro il programma nucleare iraniano e infrastrutture legate ai missili balistici.
Secondo il Wall Street Journal, l’operazione ha coinvolto circa 200 aerei dell’Aeronautica israeliana. L’IDF, l’esercito israeliano, ha confermato l’azione, definendola una risposta all’imminente pericolo rappresentato dal programma nucleare di Teheran.
Israele giustifica l’intervento sostenendo che l’Iran, negli ultimi mesi, ha accelerato le attività nucleari, avvicinandosi a disporre di materiale fissile sufficiente per 15 testate. Inoltre, Teheran avrebbe condotto test segreti per l’assemblaggio di armi nucleari e starebbe pianificando di triplicare l’arsenale di missili balistici entro un anno.
La reazione iraniana: il Ministero degli Esteri iraniano ha definito l’attacco una “violazione della sovranità” e una “chiara aggressione” che infrange la Carta delle Nazioni Unite. Ha rivendicato il diritto alla difesa, promettendo una risposta “con tutta la potenza militare” a disposizione.
Secondo l’agenzia IRNA, il leader supremo Ali Khamenei ha dichiarato che il “regime sionista ha scelto un destino amaro e subirà una dura punizione”.
La televisione di Stato iraniana ha inoltre riferito della morte di Hossein Salami, capo delle Guardie Rivoluzionarie, anche se la notizia non è ancora confermata da fonti indipendenti.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato che il sito nucleare di Natanz è stato colpito, ma al momento non si registrano aumenti di radioattività. Il direttore Rafael Grossi ha espresso “profonda preoccupazione”.
La posizione degli Stati Uniti rivela un certo fastidio e smarcatura: Washington ha preso le distanze dall’azione militare israeliana ed il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti non sono coinvolti e che la priorità è proteggere le forze americane nella regione.
Donald Trump ha affermato che Israele ha agito per autodifesa, mentre l’amministrazione americana resta in contatto con i partner regionali.
Ieri, 12 giugno, ancor prima dell’attacco israelinao, i mercati azionari risultavano sotto pressione: le tensioni geopolitiche e le incertezze economiche continuano ad avere ripercussioni sui mercati globali: le borse europee hanno chiuso in calo, con l’eccezione del Ftse 100 di Londra (+0,23%). Variazioni negative per Milano (-0,58%), Francoforte (-0,9%), Parigi (-0,14%), Madrid (-0,33%) e Amsterdam (-0,54%).
Lo spread di rendiemento tra BTP decennali italiani e Bund tedeschi si era leggermente ampliato a 96 punti base (+2), col rendimento del BTP decennale benchmark attorno a 3,42%.
Sul mercato valutario Euro in rialzo sul Dollaro a 1,1575 (+0,76%) e sullo Yen a 166,51 (+0,28%). Dollaro/Yen a 143,82 (-0,48%). La persistente debolezza del Dollaro, in calo a doppia cifra sull-Euro da inizio anno e al minimo dal 2022, è ancora legata all’incertezza sulla politica commerciale statunitense.
Trump continua infatti ad agitare i mercati: ieri ha annunciato l'intenzione di inviare lettere formali entro il 9 luglio ai principali partner commerciali per introdurre nuove tariffe unilaterali. Le sue mosse hanno aumentato la volatilità di Wall Street, col settore automobilistico sotto pressione: General Motors (-1,42%), Ford (-1,59%), Stellantis (-1,79%).
Trump ha infatti firmato un provvedimento per bloccare la normativa della California che vieta la vendita di nuove auto a benzina dal 2035, contrastando così le politiche ambientali dello Stato.
Prospettive economiche e reazioni secondo la Banca centrale Europea> Luis de Guindos, vicepresidente della BCE, ha dichiarato che la crescente incertezza e la svolta protezionistica degli USA segnalano la fine del modello di globalizzazione basato su regole.
A suo avviso, l’Europa dovrà affrontare una frammentazione economica duratura, che si estenderà oltre il commercio anche alla politica monetaria e alla sicurezza.
Macro USA: le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimaste stabili a 248.000 nella settimana conclusasi il 7 giugno, sopra le attese di 242.000. Il dato è stato comunicato dal Dipartimento del Lavoro.
Stamene, 13 giugno, le Borse asiatici hanno reagito ne, gativamente agli sviluppi in Medio Oriente: Tokyo (Nikkei) -1,3% (settimana: -0,7%), con lo Yen che si rafforza contro il dollaro a 143,5.
Hong Kong (Hang Seng) -0,7%, Cina (CSI 300) -0,8%, Taipei (Taiex) -0,7%, Seul (Kospi) -1,4%, pur chiude la settimana a +2,4%.
Naturalmente la crisi Isreale-Iran si riflette sui prezzi delle materie prime, che sono in forte movimento: il petrolio, +6,4% a 71,1 Dollari/barile il WTI (greggio di riferimento Usa) si avvia a registrare il maggior guadagno settimanale dal 2022, sconta sia le tensioni geopolitiche che la decisione dell’OPEC+ di accelerare la riattivazione della capacità produttiva. JPMorgan avverte che i prezzi potrebbero salire fino a 130 dollari al barile in caso di escalation in Medio Oriente.
L’oro ha raggiunto 3.440 dollari/oncia, a soli 2% dal massimo storico di 3.510 dollari del 3 febbraio.
Il rendimento del Treasury USA decennale scende bruscamente al 4,34% (da 4,47%), mentre quello del BTP decennale italiano cala a 3,40%, ai minimi da fine 2024.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Analisi GOLD SPOT (XAU/USD) 4H – Slancio Rialzista Confermato 🔔 Analisi GOLD SPOT (XAU/USD) 4H – Slancio Rialzista Confermato 💥📈
📊 Panoramica:
L’oro ha confermato una rottura rialzista decisa dopo una fase di consolidamento. Dopo il rimbalzo dalla zona di SUPPORTO PRINCIPALE intorno ai 3.200 $, il prezzo ha raggiunto con successo il Primo Take Profit (TP1) a 3.429 $.
🔍 Livelli Chiave:
🟩 Supporto Principale: 3.200 $ – ha agito come forte base per il movimento rialzista.
📌 TP1 (raggiunto): 3.429 $ – resistenza testata con successo.
🎯 Prossimo Obiettivo (TP2): 3.504 $ – livello potenziale se la spinta rialzista continua.
📈 Prospettiva Tecnica:
La struttura dei prezzi mostra minimi crescenti e un impulso rialzista netto.
I compratori dominano con forza crescente.
Finché il prezzo rimane sopra i 3.366 $, la tendenza resta rialzista.
🛑 Nota di Rischio:
Possibile reazione o rifiuto vicino alla zona TP2.
Una rottura sotto i 3.366 $ potrebbe avviare una correzione più profonda.
✅ Conclusione:
Lo scenario rialzista resta valido con una probabile estensione verso i 3.504 $. I ritracciamenti possono rappresentare buone opportunità d’ingresso long, con un'attenta gestione del rischio. 🔐📊
Bitcoin dopo ISR vs IRANBitcoin nella notte scende sotto 104k come prima reazione dopo i primi attacchi di Israele verso IRAN.
ETF FLOW fino a ieri è stato fortemente in acquisto.
Mantenere 100k è il primo obiettivo per un trend rialzista sostenibile anche se tecnicamente c'è un'area a 98k che potrebbe essere rivista.
GOLD e Petrolio invece sono saliti nella notte.
Situazione non facile da decifrare. Personalmente propendo ancora per un LONG.
Chart di Capital.com
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
Onda 5 dell’oro in piena spinta! 📊 Analisi del grafico:
Struttura a Onde di Elliott – Siamo nella Onda 5, in un canale ascendente partito dal minimo della Onda 4, con obiettivo intorno a ≈ 3.500–3.600 USD.
Zona di resistenza chiave e possibile breakout – L’area 3.497–3.500 USD è cruciale: un breakout netto può aprire la strada verso 3.600 USD+.
Supporto immediato – Il livello 3.392 USD, ex resistenza, ora è supporto solido. Un ritracciamento verso 3.420–3.440 USD potrebbe offrire un’ottima occasione d’ingresso.
Fattori macroeconomici – Le crescenti tensioni mediorientali (tra Israele e Iran) e un dollaro in calo stanno rafforzando la domanda di oro come asset rifugio
investing.com
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reuters.com
+9
timesofindia.indiatimes.com
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📈 Prospettive e strategia:
Breve termine: ci si aspetta un po’ di consolidamento — range di acquisto suggerito: 3.420–3.450 USD.
Medio termine: una rottura sopra 3.500 USD potrebbe spingere l’oro fino a 3.600–3.700 USD.
Stop-loss: da collocare sotto il supporto chiave (~3.392 USD).
Target di profitto: primo obiettivo a 3.500 USD, successivamente 3.600 USD+.
DAX affonda nel risk-off: nuovi gap, vecchi supporti- ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Chiuso un Gap se ne riapre un altro, questa volta al ribasso e questa volta dovuto alle tensione geopolitiche, l'inbalance dovuta alle cospicue vendite è stat ricoperta solo in parte ad apertura della sessione europea, il supporto a quota 23000 rimane ancora valido, di certo ora il mood di risk off pesa molto sull'equity e il Dax non fa eccezione. Tecnicamente il trend del DAX è ribassista, il fascio di medie in H1 ha accelerato la sua apertura al ribasso.
- ANALISI VOLUMETRICA
Attualmente, il volume profile si divide in tre distribuzioni ed i LVN sono identificati nel grafico come rettangoli rossi delimitano le tre aree, al momento queste aree rappresentano le resistenze se pur nel breve, dovute alle numerose vendite.
- STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
Vi ricordo che il GAP in questo caso è stato creato a causa delle numerose vendite, quindi non è detto che deve essere richiuso anzi... l'esempio l'abbiamo avuto proprio sul DAX che solo ieri è andato a richiudere il GAP aperto il 26 maggio. Considerando il trend ribassista di spazio sotto ne abbiamo ancora almeno fino ai 23000 quindi attenzione ai minimi di oggi per lo scenario short. Per lo scenario long bisogna che i BID superino almeno la prima area (rettangolo rosso) compresa tra 23580 e i 23616 per tentare di richiudere il GAP e tornare al POC di ieri a 23780. Per poi provare a superare la seconda area a bassi volumi 23905-23907 e ritornare nella distribuzione più grande del composito settimanale dove troviamo il weekly POC a 24016. I breakout sopra descritti devono essere sostenuti dai BID e dalla generazione di pattern come il BAR.
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Buon trading
Pietro Perrino
Attacco Israele-Iran: il WTI vola ma i supporti restano in basso- ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il WTI in una notte raggiunge i massimi annuali battuti a Gennaio a quota 78,11$ al barile, questa espansione di volatilità è stata scaturita dalla notizia dell'attacco di Israele agli impianti nucleari iraniani.
- ANALISI VOLUMETRICA
Il volume profile settimanale si è completamente allungato e vede la sua distribuzione più grande in basso, è evidente che quest'allungo è dovuto a fattori esogeni, e non ad una costruzione strutturale, i livelli chiave strutturalmente parlando rimangono quelli più in basso. Il supporto che va dai 63.4$ a 64.4$, il LVN weekly a quota 66.75$ anch'esso ha dimostrato di essere un buon supporto.
- STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
Diventa difficile ora poter determinare dei livelli chiavi, poiché la situazione è ancora molto calda, razionalmente si può dire che il WTI è su prezzi molto cari, ma ciò non esclude che un ulteriore news potrebbero far rischizzare i prezzi al rialzo.
Tecnicamente è presente un inbalance fino ai 68.5$, ma personalmente ritengo il rischio troppo elevato, quindi attenderei che la situazione si raffreddi.
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Buon trading
Pietro Perrino
Dominanza BID sul Gold: prossima fermata 3500$?- ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il Gold giova del mood risk off e punta verso i suoi massimi storici ovvero a quota 3500$, i massimi e minimi sono crescenti e il fascio di medie in H1 è ben aperto verso l'alto, i massimi della scorsa settimana sono stati rotti con forza al rialzo ed anche il retest sembrerebbe andato a buon fine.
- ANALISI VOLUMETRICA
Il volume profile della settimana in corso giunta all'ultimo giorno di contrattazione, vede la distribuzione più grande in basso formatasi nei primi tre giorni della settimana dove ha dominato la lateralità, dopo aver breakkato e retestato la LVA della scorsa settimana a 3368 i BID hanno preso la dominance del mercato e portato i prezzi in alto.
I massimi della scorsa settimana a quota a quota 3427 stanno ben funzionando come di supporto nel breve, ma il primo supporto è identificato nell'area tra il LVN weekly a 3398 e la HVA sia della scorsa settimana che annuale a 3403.
- STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
La partita si gioca sul supporto sopra descritto compreso tra 3398 e 3403 se i BID dovessero difendere le loro posizioni allora potremmo assistere ad ulteriori slanci rialzisti, scenario inverso se i sellers dovessero prendere il sopravvento allora si ritornerebbe prima nell'area del POC della scorsa settimana e poi addirittura fino al POC di questa settimana a quota 3354$.
Attenzione ad eventuali breakout rialzisti primo trigger il Monthly LVN 3343n dove c'è già stato il breakout, ma è fallito il retest, da attenzionare anche i massimi della giornata odierna 3466.
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Buon trading
Pietro Perrino
Le valute rifugio sono ancora una scelta saggia?Per quanto riguarda l’articolo educativo, questa settimana andiamo a vedere più da vicino quali sono le valute più importanti (cosidette major) e soprattutto andiamo a vedere quelle che sono considerate “valute rifugio” e del perchè viene dato questo nome.
Quando i mercati vanno in tilt, molti investitori cercano un luogo dove mettere al sicuro i propri risparmi. Le valute rifugio, sono proprio questo: strumenti considerati stabili o addirittura in crescita quando le cose si mettono male.
Cosa sono le valute rifugio?
Si tratta tipicamente di divise che resistono o addirittura vi è un forte acquisto quando ci sono instabilità a livello globale. Tra le più famose ci sono il dollaro americano (USD), lo yen giapponese (JPY) e il franco svizzero (CHF) In periodi di nervosismo globale, si assiste a una vera e propria “fuga verso la sicurezza” (‘flight to quality’), e molti capitali migrano proprio verso queste monete in quanto sono considerati Paesi sicuri.
Per quale motivo avviene questo? Ci sono due motivi principali:
- Riserva di ricchezza: Paesi con grandi riserve in valuta estera possono richiamare capitale in patria quando serve.
- Il cosiddetto Effetto gregge: se una valuta ha dimostrato nel passato di crescere in momenti di crisi, i trader la comprano pensando lo farà di nuovo
Quali caratteristiche deve avere una valuta per essere considerata “rifugio”?
Ci sono vari fattori: alta liquidità, economia stabile, politiche monetarie affidabili, bassa inflazione e stabilità politica . Questi elementi, però, non bastano sempre: vedi lo yen, che è considerato rifugio nonostante il Giappone sia uno dei paesi con il debito pubblico più alto al mondo
Inoltre, le banche centrali a volte intervengono per frenare l’apprezzamento eccessivo della valuta: la Svizzera ha replicato questa strategia più volte, così come il Giappone, che ha utilizzato tassi negativi o venduto yen per sostenere le esportazioni .
Le tre principali valute del rifugio: USD, CHF, JPY
- Dollaro USA (USD)
Simbolo universale del rischio, il suo rafforzamento indica spesso che i mercati sono in ansia.
- Franco svizzero (CHF)
La Svizzera gode di una reputazione di stabilità politica, fiscale e monetaria, e il franco tende sempre a rinforzarsi durante le crisi.
- Yen giapponese (JPY)
Anche lo yen è un classico rifugio: quando gli investitori scappano dal rischio, è probabile che il JPY salga. Tuttavia, un yen troppo forte danneggia le esportazioni giapponesi, motivo per cui la Banca del Giappone a volte vende yen o adotta tassi negativi.
Inoltre se consideriamo anche le materie prime, sicuramente la materia prima per eccellenza considerato come “bene rifugio” è l’oro. Difatti nei momenti a più elevata tensione macroeconomica, il prezzo dell’oro viene sempre apprezzato che porta ad un rialzo quasi sempre importante di questa materia prima. Un esempio attuale è la news di questa notte di una escalation di guerra tra Israele ed Iran.
Come ha reagito il prezzo? Il prezzo è schizzato dai 3330$ a 3390$ nel giro di poche ore, portando elevata volatilità sui mercati.
Risk On vs Risk Off
Nel mercato si parla spesso di Risk On e Risk Off ed è molto importante capirne il concetto. Si tratta di momenti in cui si investe nel rischio (“risk on”) o se ne fugge (“risk off”). Durante le fasi “risk off”, appunto, le valute rifugio tendono a dare il meglio di sé; quando il sentimento migliora, invece, perdono appeal e valore
Conviene davvero investire in valute rifugio?
La tentazione è forte, soprattutto in tempi turbolenti. Ma attenzione: una valuta non produce interessi e l’unico guadagno reale deriva da oscillazioni di cambio. Quindi nel lungo termine, spesso, si parla di investimenti “a somma zero” .
Un’alternativa più interessante può essere investire in azioni denominate in valute rifugio, che permettono di sfruttare anche i dividendi e la crescita del business. Sconsigliati invece i bond in valuta rifugio: il rischio di cambio può erodere i guadagni
Considerazioni finali
Le valute rifugio sono strumenti utili per proteggere parte del portafoglio in situazioni difficili.
Tuttavia non sono fonti di rendimento a lungo termine e vanno integrate con investimenti produttivi, come azioni in valuta rifugio o altri asset.
Prima di puntarci, valuta bene i tuoi obiettivi, il profilo di rischio e la strategia complessiva.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarre vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti. Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
L'oro sfonda con forza e si mostra rialzista
Analisi e prospettive del mercato dell'oro
Fattori fondamentali
Dati sull'inflazione e politica della Fed
I dati sull'indice dei prezzi al consumo (IPC) statunitense di maggio sono stati inferiori alle aspettative, rafforzando le aspettative del mercato per il taglio dei tassi da parte della Fed a settembre. L'indice del dollaro statunitense era sotto pressione (sceso a 98,42, vicino al minimo delle sei settimane), aumentando l'attrattiva dell'oro.
L'aspettativa di un trend al ribasso dei tassi di interesse reali e il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi hanno ulteriormente sostenuto i prezzi dell'oro.
Rischi geopolitici
Le tensioni in Medio Oriente si sono intensificate e la domanda di beni rifugio è aumentata. L'oro, in quanto tradizionale bene rifugio, ha ricevuto un sostegno agli acquisti.
Influenza dei mercati correlati
La debolezza del dollaro statunitense (-0,4%) riduce il costo di detenzione dell'oro e la volatilità delle azioni statunitensi e l'incertezza nelle politiche commerciali hanno spinto i fondi a confluire verso beni rifugio.
Segnali tecnici chiave
Livello giornaliero
Il prezzo ha sfondato il precedente intervallo di shock, la media mobile a breve termine era in una fase rialzista e il momentum del MACD si è rafforzato. Prestate attenzione alla zona di pressione 3390-3400.
La grande linea positiva di ieri si è chiusa, confermando la forza a breve termine, e 3385-3400 è la prossima zona di resistenza chiave.
Breve termine (1H)
Dopo aver toccato 3356 nelle prime contrattazioni, ha nuovamente sfondato il massimo, dimostrando il dominio dei tori, e 3355-3360 costituisce il primo supporto della giornata.
Se il prezzo non rompe 3355 dopo il ritracciamento, la struttura rialzista verrà mantenuta e il target superiore è 3377-3385; dopo la rottura, può guardare verso quota 3400.
Suggerimenti per la strategia di trading
Opportunità rialziste
Area di ingresso: intervallo di supporto 3345-3350.
Obiettivo: 3377 (massimo asiatico) → 3385 → 3400.
Stop loss: sotto 3340 (per evitare falsi breakthrough).
Avvertenza sul rischio di short
Se il prezzo dell'oro sale all'area 3385-3400 ed è sotto pressione, puoi provare a shortare con una posizione leggera, stop loss a 3405 e target a 3360.
Posizione chiave per il controllo del rischio
Supporto: 3345 (linea di demarcazione tra forza e debolezza) → 3338 (linea di difesa rialzista giornaliera).
Resistenza: 3377 (massimo della sessione europea) → 3387 (precedente area di alta concentrazione).
Conclusione: l'oro mantiene un pattern relativamente forte grazie alla risonanza dei fondamentali e degli aspetti tecnici. L'operazione consiste principalmente nell'andare long sui pullback, ed è necessario essere vigili contro il rischio di prese di profitto a livelli elevati.
Analisi Tecnica Oro (XAU/USD) – Strategia Long dopo Breakout🔵 Rottura della Trendline 📈
📏 Il prezzo ha rotto una trendline discendente, segnalando una possibile inversione rialzista.
🔼 Questa rottura è spesso interpretata come un segnale di acquisto.
🧱 Zona di Resistenza 🛑
🔹 Il prezzo ha raggiunto e superato una zona di resistenza orizzontale.
🔄 Questa area potrebbe ora diventare supporto, rafforzando l’ipotesi rialzista.
🟧 Zona di Domanda 📦
📍 Identificata tra 3.267 – 3.298.
🛡️ In passato in quest'area si è osservato un forte interesse all'acquisto.
📉 La EMA (70) a 3.298,065 funge da supporto dinamico.
🟦 Punto di Entrata 🚪
🎯 Livello di Entrata: 3.322,930
🔄 Entrare dopo una conferma di retest o una candela rialzista sopra la resistenza.
🔴 Stop Loss ⛔
⚠️ Livello SL: 3.267,993
💣 Posizionato sotto la zona di domanda e la media mobile — protegge da falsi breakout.
🟩 Obiettivo 🎯
🚀 Target Price: 3.490,000
📌 Zona di massimi precedenti — attesa forte resistenza.
💰 Riepilogo Operazione
✅ Acquisto sopra: 3.322,930
❌ Stop Loss: 3.267,993
🎯 Take Profit: 3.490,000
📊 Rapporto Rischio/Rendimento: Favorevole (circa 1:3)
🔎 Livelli Tecnici di Fiducia
🔵 Supporto sulla EMA ✅
🔵 Rottura della trendline ✅
🔵 Inversione della resistenza in supporto ✅
🔴 Rischio di falso breakout ⚠️
x alla riscossa grazie a .....i movimenti di prezzo di x stanno anticipando quello che accadrà. I grandi dello sviluppo tecnologico si sono già accorti della crescita esponenziale di Grok3, IA di Elon Musk che per molti ha già superato Chat Gpt. L'accesso da pc a Grok viene autorizzato in europa tramite proprio a "X". Questo porta X al centro della scena e dal grafico si vede.
GOLD | Venerdì di chiusura di una top week!Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Ragazzi siamo arrivati alla fine della settimana, e come potete vedere si è avverato tutto quello a cui mi sono preparato, seguendo precisamente le zone attese.
Dall'ultimo aggiornamento aspettavo la zona dei 3375$, un suo break a rialzo ci avrebbe portato tranquillamente ai 3400$ o ai 3440$, e così è stato, forse anche qualcosa in più.
Questi massimi sono dei livelli molto importanti, parliamo di daily e anche mensile, di conseguenza aspettiamoci una reazione bearish (qualcosa è già avvenuto).
Per valutare qualcosa potremmo attendere un ritorno a testare il massimo di oggi o anche una ricerca di liquidità leggermente più alta per valutare qualche posizionamento SHORT, considerate anche che non abbiamo NEWS così tanto rilevanti, di conseguenza mi concentrerei sull'apertura di Wall Street alle 15:30 e quelle poche NEWS americane che usciranno alle 16:00.
Target per lo short sicuramente i famosi 3375$, e poi più zone rompe e più andremo giù step by step.
PS: Fate molta attenzione a questa escalation Israele-Iran, potrebbe portare molti rischi e continuare a far salire GOLD, quindi analizziamo e operiamo con le pinse.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Oro verso nuovi massimi? Il rally continua!Ciao a tutti! Cosa ne pensate dell’ XAUUSD?
Ieri, il metallo prezioso ha dato il via a un forte rally rialzista, che finora non mostra segnali di rallentamento. Attualmente oscilla intorno a 3.428 USD, avvicinandosi alla resistenza chiave in prossimità del massimo storico, con un guadagno di oltre 400 pip dall’inizio della sessione.
Questo movimento è stato favorito da un CPI statunitense inferiore alle attese, che ha riacceso le speranze di un imminente taglio dei tassi da parte della Fed. Nel frattempo, un dollaro più debole e l’aumento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente stanno rafforzando il ruolo dell’oro come bene rifugio. Anche l’aumento della domanda da parte delle banche centrali contribuisce a sostenere il prezzo.
Dal mio punto di vista, considerando l’attuale contesto, credo che l’oro possa continuare a salire e magari superare questa resistenza.
E voi, pensate che assisteremo a una correzione o a una prosecuzione del trend rialzista?
Scrivetemi nei commenti, sono curioso di leggere le vostre opinioni!
XAUUSD : Zona calda in arrivo: preparati a entrare con criterioRagazzi, seguiamo insieme l’analisi del mercato!
Il prezzo al momento è fermo, e capisco che sia difficile trovare un punto d’ingresso chiaro. Se è troppo complicato, meglio restare fuori.
Per comprare, serve aspettare una rottura forte. Per vendere, bisogna aspettare segnali concreti dal mercato.
Attualmente, la struttura dei prezzi sta formando un canale rialzista di breve termine, con movimenti stabili che indicano una correzione controllata al rialzo. Inoltre, il prezzo oscilla intorno all’EMA 89, segnale di un equilibrio tra domanda e offerta. In quest’area, è improbabile vedere movimenti bruschi di liquidità.
La zona di forte liquidità dei compratori è tra 3310 e 3320 – un’area in cui è probabile che lo smart money attivi posizioni long. È anche la zona più sicura per uno swing trade di medio termine.
📌 Scenario attuale: se vuoi comprare in modo prudente, valuta l’area tra 3325–3330.
Evita di comprare in alto, per non subire una possibile correzione!
Israele attacca l’Iran, mercati in tensioneISRAELE ATTACCA L’IRAN
Nella notte, Israele ha lanciato un attacco preventivo contro siti nucleari iraniani. Secondo alcune agenzie di stampa, sarebbe stato ucciso il capo delle Guardie Rivoluzionarie.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l'attacco ha preso di mira il programma nucleare iraniano e continuerà fino a quando la minaccia non sarà eliminata, pur riconoscendo che Teheran mantiene la capacità di colpire Israele.
I mercati hanno reagito con un’impennata degli asset rifugio, in particolare oro e franco svizzero. Anche il petrolio è salito, con il WTI che ha toccato quota 75 dollari al barile.
INTANTO, WALL STREET
Wall Street prosegue con cautela, con i tre principali indici che ieri hanno chiuso leggermente sopra lo zero. La giornata è stata caratterizzata dalla pubblicazione dei prezzi alla produzione, risultati inferiori alle attese, come già accaduto il giorno precedente con i prezzi al consumo.
Tuttavia, dopo l’attacco israeliano all’Iran, i futures sugli indici americani sono scesi nella notte, perdendo circa l’1,5% all’apertura europea.
L’inflazione in calo potrebbe consentire alla Fed di iniziare a considerare nuovi tagli dei tassi, anche se le pressioni inflazionistiche legate alle misure commerciali non si sono ancora manifestate.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono risultate leggermente superiori alle stime. La rinnovata incertezza sui dazi ha smorzato il sentiment degli investitori.
Il Presidente Trump ha annunciato l’intenzione di inviare lettere formali ai principali partner commerciali nelle prossime settimane, delineando dazi unilaterali per promuovere nuovi accordi. Questa mossa precede la scadenza della pausa di 90 giorni concessa sui dazi reciproci.
Nonostante le dichiarazioni su un "ottimo accordo" con la Cina, il mercato resta cauto, anche perché l’intesa non appare del tutto chiara.
Tra i settori, industriale, comunicazioni e finanziario hanno registrato le perdite maggiori, mentre tecnologia e servizi di pubblica utilità hanno sovraperformato.
DOLLARO IN DISCESA
L’indice del dollaro ha esteso il suo calo giovedì, scendendo sotto quota 97,2 e toccando il livello più basso dal 2022. I dati deflattivi aprono la strada a possibili tagli della Fed, rendendo il dollaro meno appetibile per gli investitori.
Le tensioni commerciali e i rischi geopolitici rafforzano questa tendenza. La fine della pausa sui dazi reciproci potrebbe portare a nuove tariffe severe.
L’Iran ha minacciato di colpire basi statunitensi in caso di fallimento dei colloqui sul nucleare, aggravando l’instabilità.
I dati sull’inflazione al consumo e alla produzione, inferiori alle attese, hanno aumentato la pressione sul dollaro. Le aspettative di due tagli dei tassi da parte della Fed si sono rafforzate.
L’EUR/USD ha toccato 1,1630 per poi ritracciare in serata sulla precedente resistenza di 1,1570, ora supporto. Il trend resta rialzista, con obiettivi di medio termine a 1,2350, anche se non si escludono correzioni.
Il Cable si attesta intorno a 1,3600, mentre USD/JPY tiene quota 142,20. Forte il franco svizzero e il dollaro canadese, mentre le valute oceaniche soffrono la debolezza cinese.
Nella notte, il dollaro è tornato a fungere da asset rifugio: EUR/USD è sceso a 1,1520, Cable a 1,3535 e USD/JPY a 143,70. Il franco svizzero ha toccato 0,8055 contro il dollaro, per poi correggere leggermente.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimaste stabili a 248.000 nella prima settimana di giugno, invariate rispetto alla settimana precedente e superiori alle attese di 240.000.
Il dato rappresenta il livello più alto da ottobre 2024, segnalando un possibile indebolimento del mercato del lavoro in un contesto di incertezza economica.
Le richieste continuative sono aumentate di 54.000 unità, raggiungendo 1.956.000 nella settimana conclusasi il 31 maggio, il livello più alto da novembre 2021 e ben oltre le previsioni di 1.910.000.
PPI USA
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,1% su base mensile a maggio 2025, dopo un calo dello 0,2% ad aprile (dato rivisto al rialzo). Le previsioni indicavano un aumento dello 0,2%.
I prezzi dei beni sono saliti dello 0,2%, trainati dalla benzina. I prezzi alla produzione core sono aumentati solo dello 0,1%, contro attese dello 0,3%.
Su base annua, i prezzi alla produzione sono cresciuti del 2,6%, in linea con le aspettative, dopo un +2,5% ad aprile. Il tasso core annuo è rallentato dal 3,2% al 3%, contro una previsione del 3,1%.
REGNO UNITO: PIL IN CALO
L’economia britannica ha registrato una contrazione dello 0,3% su base mensile ad aprile 2025, il primo calo in sei mesi e il più marcato da ottobre 2023. A marzo si era registrata una crescita dello 0,2%.
Il calo è stato causato da vari fattori: aumento delle bollette energetiche, costi dei servizi regolamentati, contributi previdenziali più elevati per i datori di lavoro, aumento delle imposte di bollo sui terreni e l’annuncio di nuove tariffe da parte di Trump.
La produzione è scesa dello 0,6%, in particolare nel manifatturiero (-0,9%) e nel settore elettricità e gas. In controtendenza, il settore delle costruzioni è cresciuto dello 0,9%.
Nonostante il calo di aprile, il PIL è aumentato dello 0,7% nel trimestre terminato ad aprile.
Saverio Berlinzani
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#AN007: Israele attacca Iran, cosa succede? nel Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, creatore del Metodo SwipeUP Elite FX, che mi permette di analizzare e operare nel mondo Forex come se fossi un Hedge Found o una Banca d'Investimento. Oggi voglio parlarvi della notizia rilevante delle ultime ore, ovvero l'attacco di Israele all'Iran.
⚠️ Cosa è successo
Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo preventivo su numerose installazioni nucleari e militari in Iran, compresi siti a Teheran e Natanz. Fra le vittime, figure chiave come il comandante della Guardia Rivoluzionaria Hossein Salami e diversi scienziati nucleari di alto profilo.
L’operazione è stata completamente “unilaterale”, senza coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, secondo fonti ufficiali
reuters.com. Tuttavia, è stata preventivamente coordinata con Washington, che ha ricevuto notifica prima dell’attacco.
L’Iran ha reagito annunciando che risponderà in modo “duro e decisivo” e ha iniziato a pianificare attacchi missilistici e droni contro obiettivi israeliani, con una risposta che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
🌍 Reazioni globali
Australia, Nuova Zelanda, Giappone e l’ONU si sono dette allarmate e hanno chiesto massima moderazione.
Il prezzo del petrolio ha reagito con un'impennata: il WTI +9% circa a causa del timore di interruzioni nelle forniture.
💱 Impatto sul Forex
↑ Prezzo petrolio → Rafforza CAD, NOK, e valute commodity in generale.
Modalità risk-off globale → Avvantaggia valute rifugio come JPY, CHF, e temporaneamente anche USD.
Rischio geopolitico in aumento → USD potrebbe avere oscillazioni: scende in fasi risk-off, ma rimbalza come safe-haven.
EUR sotto pressione per il generale clima di avversione al rischio e con domanda fisica per USD, CHF, JPY.
Infine, emergenti (BRL, MXN, INR) potrebbero subire volatilità elevata: flussi in uscita verso asset più sicuri.
🧩 Focus operativo per trader Forex
Monitorare petrolio e yield bond USA: segnali in aumento potrebbero spingere commodity currencies.
Seguire movimenti su USD/JPY e USD/CHF: breakout potenziali in caso di escalation.
Attenzione alla volatilità su EUR/USD: la crisi geopolitica premia USD e CHF.
Rimanere pronti a reazione di valute emergenti: possibili flash crash o rimbalzi speculativi.
Per ricevere altre notizie o altre analisi, continuate a seguirmi.
PPI. Analisi del dato di giorno 12/06/2025Il Producer Price Index (PPI) è uno degli indicatori macroeconomici più significativi per chi fa trading. Difatti misura le variazioni medie dei prezzi che devono sostenere i produttori nazionali per i loro beni e servizi. In altre parole, il PPI ci dice quanto stanno cambiando i prezzi “all’ingrosso”, prima che questi aumenti (o diminuzioni) si riflettano sui consumatori finali.
Cosa dicono i dati PPI di Maggio 2025
Secondo il report ufficiale del Bureau of Labor Statistics, a maggio 2025 il PPI è aumentato dello 0,13% su base mensile. Il dato PPI pubblicato ieri mostra che l’indice è salito a 148,07, rispetto a 147,88 di aprile, segnalando una pressione inflazionistica moderata ma persistente. Questo dato è importante perché spesso anticipa i movimenti dell’inflazione al consumo (CPI). Difatti se i produttori devono sostenere costi più alti, è probabile che questi vengano trasferiti ai consumatori, facendo salire anche i prezzi al dettaglio.
PPI Core (esclusi alimentari, energia e servizi commerciali): +0,3% mensile e +2,7% annuo.
Componenti principali:
I prezzi dei beni sono cresciuti dello 0,3% a maggio, trainati soprattutto dal rialzo dei prezzi dell’energia (+1,1%).
I servizi sono aumentati dello 0,2%, con un contributo importante dei servizi di trasporto e stoccaggio.
Perché il PPI è importante per i trader
Il PPI in aumento può anticipare un rialzo dell’inflazione al consumo, influenzando le attese sui tassi d’interesse e le decisioni delle banche centrali.
Il PPI superiore alle attese può rafforzare il dollaro USA, penalizzare le obbligazioni (bond) e creare volatilità su azioni e materie prime.
Se il PPI sale, i trader che operano sul forex possono aspettarsi una Fed più aggressiva (tassi più alti), mentre chi opera sulle materie prime può vedere movimenti rialzisti su oro e petrolio in caso del timore di un incremento dell’inflazione.
Come utilizzare il PPI nel trading
Se il dato reale supera le attese, potresti vedere un rafforzamento del dollaro e una reazione negativa sui bond.
Se il PPI segnala inflazione in aumento, valuta coperture su portafogli obbligazionari o posizionamenti su asset “inflation hedge” come oro e real estate.
Un PPI forte può essere spunto per posizionamenti long su USD o su valute di paesi con politiche monetarie restrittive.
Conclusioni
Il PPI di maggio 2025 conferma una dinamica inflazionistica moderata negli Stati Uniti, con segnali da monitorare attentamente nei prossimi mesi.
S&P 500, il campo di battaglia tecnico per giugnoNella nostra analisi del 15 aprile, abbiamo messo in dubbio la probabilità di un punto di minimo dell'indice S&P 500 sulla base dell'analisi tecnica. Anche il VIX (la volatilità implicita dell'S&P 500) ha mostrato caratteristiche tecniche ribassiste (correlazione inversa con l'S&P 500) e in effetti il mercato azionario ha offerto un solido rimbalzo in un contesto di diplomazia commerciale.
Con la comparsa di elementi di surriscaldamento tecnico nel breve termine, diamo un'occhiata ai segnali dell'analisi tecnica per diagnosticare l'attuale situazione del mercato azionario statunitense.
Per cominciare, potete rileggere le nostre analisi di aprile sull'S&P 500 e sul VIX cliccando sulle due immagini sottostanti.
1) Surriscaldamento tecnico a breve termine ma trend rialzista fondamentale conservato al di sopra del supporto tecnico a 5750/5800 punti
L'indice S&P 500 ha sviluppato una ripresa rialzista con fondo a V dall'inizio di aprile e il mercato azionario globale ha persino raggiunto un nuovo massimo storico la scorsa settimana.
Il trend rialzista dello S&P 500 si è alternato tra impulsi rialzisti e consolidamenti/correzioni a breve termine, e questo schema probabilmente si ripeterà finché continuerà la diplomazia commerciale e il mercato attenderà la prossima decisione di politica monetaria della FED la prossima settimana. Il grafico giornaliero suggerisce un surriscaldamento tecnico a breve termine (piccola divergenza prezzo/momento al ribasso, con il momentum rappresentato dall'indicatore tecnico RSI). In ogni caso, anche se il mercato ha bisogno di una pausa nel breve termine, la tendenza di fondo rimane rialzista al di sopra del supporto principale a 5700/5800 punti, ovvero il gap rialzista aperto a metà maggio e la media mobile a 200 giorni.
Il grafico sottostante mostra le candele giapponesi giornaliere sul contratto future S&P 500
2) In termini di sentiment degli investitori al dettaglio, il pool di venditori si è ridotto ma rimane ben riempito
Lo studio del sentiment degli investitori al dettaglio fa parte dell'analisi contrarian dei mercati finanziari, una delle discipline dell'analisi tecnica dei mercati finanziari. Sebbene il bacino dei venditori si sia ridotto, una percentuale molto ampia di investitori retail è ancora scettica sulla ripresa. Questo sentimento pessimistico tra gli operatori al dettaglio è un indicatore del fatto che la ripresa ha ancora un potenziale a medio termine, poiché i picchi di mercato si sono sempre verificati in presenza di euforia tra gli investitori al dettaglio.
3) Dal punto di vista quantitativo, attenzione alle condizioni tecniche di ipercomprato nel breve termine
D'altro canto, nel breve termine si invita alla cautela, poiché la percentuale di azioni dell'S&P 500 al di sopra della media mobile a 50 giorni (questo strumento rappresenta il lato quantitativo del mercato) si sta avvicinando alla zona di ipercomprato, una situazione che presto si invertirà rispetto a quella di inizio aprile.
4) Gli investitori istituzionali rimangono cauti in vista della riunione della FED di mercoledì 18 giugno, mentre gli accordi commerciali sono ancora in sospeso
In conclusione, è importante ricordare che il momento fondamentale della prossima settimana sarà la decisione di politica monetaria della FED. Il mercato deve sapere se la FED confermerà o meno due tagli dei tassi da qui alla fine dell'anno. La FED aggiornerà anche le sue proiezioni macroeconomiche e nel frattempo gli investitori istituzionali sono cauti, come dimostra l'ultimo rapporto del Commitment Of Traders della CFTC.
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